La piccola strada acciottolata è stretta e ripida, le pietre arrotondate e lisce dal secolare passaggio dei suoi abitanti. Sfila lungo rugose pareti che si sorprendono di ascoltare tanta gente in festa, loro che si credevano ormai custodi di memorie di un mondo che non c’è più. Con sapienza scenica, il viottolo piega a sinistra esponendo all’ultimo sole le rughe di due case in pietra che pare non aspettassero altro, mostrando il proprio profilo migliore. Scendendo, la chiesa ruota leggermente il capo, stagliandosi contro lo sfondo di una valle boscosa, il piccolo campanile ad indicare il cielo, ma senza clamore.
Bambini e anziani sono tornati ad abitare il borgo, anche se
solo per pochi giorni. Giocano, cantano, bevono. Un distillato di vita che
mancava da troppo tempo.