domenica 18 dicembre 2011
spine
I nostri passi risuonano per via Ercole I d'Este e così le nostre parole, macchiate da accenti diversi. Un androne, stranamente illuminato ed aperto in questa notte anticipata, ci invita a salire e introdurci al primo piano.
Un appartamentino curato con estremo gusto, un corridoio con vetrate anni '20 e orchidee, una serie di quadri nella camera da letto, tele appese al soppalco, un magnifico e massiccio rinoceronte in pietra sospeso da nastri. Ma è il soggiorno ad attirare la nostra attenzione: due stanze che accolgono la personale di un'artista ferrarese. Racchiusi in una cornice immateriale alcuni oggetti del passato fanno mostra di sè attraverso veli dai ricami essenziali e onirici, perfetta simbiosi tra obect trouvè e memoria dello stesso, tra delicatezza dell'esistere ed epicità del ricordo. E poi il grande arazzo, incredibile, a campeggiare sulla parete: una grande tela, una trapunta diresti, sulla quale scintilla una rosa, stranamente tridimensionale e striata di luce metallica. Un quadro di filamenti argentei, di sinuose pennellate scintillanti che ricorda lo splendore bohemien dei caffè parigini d'inizio Novecento. Ma è avvicinandosi che la meraviglia aumenta, quando scopriamo che non sono fili a comporlo, bensì una serie incredibile di spilli, aghi metallici che si rincorrono l'un l'altro e danno forma alla composizione, fondendo così in una nuova immagine l'ideale impressionista e l'antica arte del ricamo, metonimicamente rappresentato dal suo oggetto simbolo. E poi una tela, sulla parete a fianco. Un'altra rosa, questa volta effettivamente ricamata, un filo che segna essenzialmente la superficie bianca del fondo imprigionando dentro di sè spine reali. Giocando ancora una volta sulle distinte percezioni dello stesso oggetto, affascinante e sensuale da lontano, irriconoscibile e pungente da vicino. Ennesima rappresentazione della difficile coesistenza tra bellezza e dolore.
Ci riaddentriamo per le fredde strade acciottolate di questa città. E mentre le nostre parole stentate si perdono nella notte, sento quanto tutto questo mi mancasse.
Iscriviti a:
Post (Atom)