venerdì 28 dicembre 2012

una cosa



Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ci accosta: ecco perchè è non-umana l'esperienza di chi ha vissuto giorni in cui l'uomo è stato una cosa agli occhi dell'uomo.

Primo Levi

domenica 16 dicembre 2012

bravo



Le luci si abbassano, la musica comincia. Devo fare uno sforzo per allontanare da me le considerazioni  su questo locale che il mio mestiere mi impone. Fingere di non vedere. Immaginare.
Immaginare che oltre quelle tende, dietro ai musicisti, ci sia un altro spettacolo che non quello di via Mascarella, ci siano spazi diversi e un'altra atmosfera. Credere che nascondano vetrate, che ci sia una grande città, magari la Senna, sì, la Senna, mansueta e metallica nei suoi riflessi notturni. E allora la musica torna al suo posto. La tromba recupera la sua voce, la fisarmonica la sua schizofrenia nell'opposto ritmare di accordi e svolazzare di note.
È per mantenere questa visione ed aiutarmi ad ascoltare le loro voci che distolgo lo sguardo e cerco un nido dove possa riposare, sopito, mentre le orecchie sono in festa.
È una piccola immagine quella che mi viene in soccorso. Seduto al mio lato un uomo attempato, maglioncino scuro e camicia, sta riprendendo il concerto con una videocamera. I suoi piedi, inutile appendice gettata in un posto dove nessuno guarderebbe in questo momento e quindi, di fatto, inesistenti, si stagliano contro una nicchia illuminata sopra le scale.
È un rifugio sufficiente. Accolta da quell'alcova di nulla, la mia mente torna alla musica, alla varietà di suoni che Bosso riesce a staccare da quella tromba, alle corse su prati di suono di Biondini.

giovedì 13 dicembre 2012

era questa la felicità



il punto è che mi manca trovarti addormentato alla TV
cercarti fuori dalla chiesa
andare insieme a fare la spesa
le sigarette sul comodino, il cruciverba poco più in là
mica l'avevo capito che era quella la felicità

Brunori Sas - Bruno mio dove sei

mercoledì 12 dicembre 2012

genio



Ogni persona è un genio.
Ma, se giudichi un pesce dalla sua capacità di scalare un albero, passerà tutta la sua vita pensando di essere stupido. 

Albert Einstein

domenica 9 dicembre 2012

turbina



La musica scroscia tintinnii e ampollosità. I movimenti sono lenti e calibrati, anche se goffi. La penombra regna sulla grande sala.
Eppure.
Eppure mi fa sorridere questa pratica nata trai suoni d'oriente, in una cultura dove l'ombra ed il silenzio sono più espressivi dei loro opposti, dove la natura è un libro aperto, dove il ritmo è quello del respiro; muove in me un certo sorriso vedere la saggezza millenaria iniettata qui, tra le pareti spoglie e fredde di un capannone industriale convertito in palestra, qui dove le pause dei nostri respiri sono riempite dai tonfi della sala boxe dall'altra parte del muro, o del fitness. Un sorriso amaro quando constato che la grazia ed evanescenza di un popolo abituato a pensare per ideogrammi (che magnifica complicazione del pensiero!) venga tradotta in spontaneità corporea poco controllata, toni di voce da hot-line, ginnastica per la terza età con sottofondi new-age.

Apro gli occhi e, inaspettatamente, quel che vedo mi conforta. Su uno spartito di ombre che rigano con archi la copertura voltata della sala, dall'alto campeggia imponente una turbina. E mi guarda dritto negli occhi. Un grosso corpo, quasi un oggetto da aviazione, un'elica ricca di lamelle sagomate.
È questo figlio della civiltà industriale, dimenticato là dove nessuno guarda, incastonato nel cuore della Bolognina, circondato da vecchi palazzi e capannoni, a darmi la speranza di una qualche ibridazione che salvi l'assurda insensatezza di questo trapianto di cultura. 

aldina



Ci sediamo nell'angolo, il tavolo ruotato. Dietro di me si trova una finestra bassa, le tendine in pizzo traforato, il bancale in legno chiaro. Mi affaccio e vedo il bel mercato Liberty proprio di fronte, nella sua veste ferro e vetro.
La trattoria, insensatamente al primo piano dell'edificio, era probabilmente la casa della signora ed ora incarna lo spirito della più tipica delle osterie emiliane e, in particolare, modenesi. Tortelloni di zucca, gramigna, lasagne, arrosti, grigliate, purè, polenta, lambrusco. Così combattiamo il freddo alle membra lasciato dalla prima neve.

sabato 8 dicembre 2012

natura



Una persona può essere sola anche se molti le vogliono bene, perchè non è "la persona amata" di nessuno.
[...]
Per tutti quelli che hanno paura, si sentono soli o infelici, il sistema migliore è certamente uscire, andare in un posto in cui si è completamente soli, soli col cielo, con la natura e con Dio. Perchè soltanto allora, solo allora si avverte che tutto è come deve essere e che Dio vuole che gli uomini siano felici nella natura semplice ma bella.
Finchè esiste questo, ed esisterà sempre, so che in qualsiasi circostanza può esserci consolazione. E sono fermamente convinta che la natura può cancellare molte miserie.
[...]
Non è una mia fantasia che vedere il cielo, le nuvole, la luna e le stelle mi dia un senso di tranquillità e di attesa. [...] La natura è l'unica cosa per cui non ci possono essere sostituti!

Annelies Marie Frank - Diario

venerdì 7 dicembre 2012

giustizia



La vita non è giusta. È solo più decente della morte, tutto qui.

William Goldman

martedì 4 dicembre 2012

kaffekoppen



Non poteva finire diversamente. Vagando, di stradina in stradina, scoprendo le viscere antiche della città, gli interni luminosi dei locali, le luci soffuse dei bar. Meravigliarsi della piazza alta e poi finire a cenare in un interrato, volte in pietra, candelabri e scritte alle pareti. Il tempo che torna a fermarsi fuori dalla porta. Le portate che arrivano senza fretta, la cameriera stranamente gentile che ci domanda da dove veniamo e che ci sussurra con un occhiolino di non preoccuparci se vogliamo trattenerci, che a lei la pagano di più se chiude tardi.
E poi il "Buscais algo?" che risuona così strano in questa terra. Consigli in spagnolo da un ragazzo svedese, la metro, le parole nella notte, ed il pub, ultima salvezza per chi aspetta l'aereo del mattino. Che poi ci sia un assurdo karaoke metal non è che l'ennesima sorpresa.

chana



È senza preavviso che si ripresenta alla memoria.
La visione nitida della gamba di una delle sedie, metallica, un cilindro riflettente nella luce della sera. Poi, pian piano, come un foglio che si bagna e lascia trasparire in filigrana quel che nasconde, ricompaiono i dettagli. Gli edifici intorno, il grande e disordinato piazzale, il retro della periferia al confine col nulla, a due passi dalla ferrovia. Un cartello campeggia alto, sopra il tendone del bar: Cruzcampo. L'aria fresca, le tapas, una spensieratezza irrecuperabile, la fame di mangiarsi il destino. E la Sierra sopra a tutto.

domenica 2 dicembre 2012

attesa



Come della gioia, della paura, del dolore medesimo, così anche dell'attesa ci si stanca.

Primo Levi - Se questo è un uomo