lunedì 30 maggio 2011

piano sequenza


Prendere la macchina, incontrarsi, e volare verso il mare. Sbagliar strada, perdersi nel fuso di terra tra la zona industriale, il canale e la ferrovia. Prendere il traghetto per 10 metri e riderne. Finire in spiaggia, dove centinaia di giovani ballano la loro contentezza stagionale. Tornare a casa e pranzare a mezzanotte con una pizza surgelata. Svegliarsi ed accudire i propri figli come un pensionato. Inforcare la bici e perdersi trai colli. Scoprirsi a pensare che ogni città, vista sufficientemente da lontano, è bella ed affascinante. Come succede quando vedi la terra dall’aereo. Come succede quando vedi la costa dal mare. Come succede quando pensi a te stesso anni fa. Mettere le cassettine della scuola nello stereo ed ascoltare gli Smashing. Affacciarsi e vedere uno squarcio di cielo stellato, mentre le facciate degli edifici intorno sono pallidi di luna. Pensare all’orto come una porzione di mondo pura e salva, un’isola franca.

mercoledì 25 maggio 2011

3x2


Perché ci lanciamo sparati, convinti che la strada sia giusta, di aver finalmente trovato casa.

Corriamo in preda all’entusiasmo, respirando a pieni polmoni.

Poi arriviamo di fronte al numero civico che cercavamo.

E ora?

sabato 21 maggio 2011

altalena


Dannata necessità di ritenere gli altri peggio di quel che sono per sentirci meglio di quel che siamo

giovedì 19 maggio 2011

antidoto


L’unico antidoto – l’unico – contro gli estremismi del pensiero è la vita.

Le categorie, le convinzioni, i giudizi taglianti, le considerazioni nette. Tutto spazzato via. Da un briciolo di convivenza e una goccia di comprensione.

giovedì 12 maggio 2011

l'ombelico


Si vede che poi deve succedere.

Che la vita all’improvviso non ti appartenga più.

Pensavi di averla lì, raccolta con cura tra quattro mura. E invece un mattino ti svegli, apri gli occhi e non c’è più.

Sulla parete, di fianco al letto, uno squarcio si apre rivelando la piana come una ferita.

Silenzio

Chissà dov’è andata. Chissà dov’è fuggita.

Eppure le volevo bene.

Ti stringi alle coperte e a quella nebbia, che è tutto ciò che ti è rimasto.

venerdì 6 maggio 2011

altrui-smo


La felicità altrui è un abito che va indossato con dignità.
Altrimenti può ferire.