lunedì 22 gennaio 2007

ipse dixit. Le Corbusier

Ozenfant a riguardo degli stabilimenti industriali.
Vi era –è vero- qui e là, sul coronamento […] qualche merlo, qualche frontone greco: l’ingegnere, o qualche architetto che passava vicino ai tavoli di progetto, aveva voluto “abbellire” il puro lavoro del tecnico: come fosse possibile abbellire un uovo! (l’uovo di Pasqua è un crimine contro natura)

Tentori-De Simone:
Sembra che Le Corbusier abbia riservato le sue curve urbanistiche al continente sudamericano e all’Africa. Viene allora in mente una affermazione che negli ambienti intellettuali brasiliani è abbastanza diffusa: Sud America e Africa non fanno parte dell’emisfero di Cartesio, appartengono all’emisfero anti-cartesiano, il quale si distingue, anche, per non essere separato dall’altro dalla linea diritta dell’Equatore, bensì da una linea sinuosa che, forse, comprende anche alcune contrade europee: Andalusìa, Sicilia…

Le Corbusier, Précisions sur un état présent de l’architecture et de l’urbanisme
Come gli oggetti osservati sul tavolo di un bistrot, attorno al quale
due o tre persone che hanno preso il caffè […] stanno facendo conversazione. La tavola è ancora coperta di bicchieri, di bottiglie, di piatti, l’oliera il sale, il pepe, i tovaglioli, i portatovaglioli, ecc. Considerate l’ordine fatale che mette ognuno di questi oggetti in rapporto con gli altri; ognuno d’essi è servito a qualcosa, sono stati scelti dalla mano dell’uno o dell’altro; le distanze che li separano sono la misura della vita. Si tratta di una composizione congegnata matematicamente; non vi si può trovare un errore, un vuoto un punto falso. Se un operatore cinematografico […] riprendesse in “primo piano” questa natura morta, noi avremo una testimonianza d’armonia pura. […] Io trovo in ciò che chiamo la “Casa degli uomini” queste stesse disposizioni fatali.

Le Corbusier. Le Corbusier lui-meme
Allora io dipingo per me stesso: la sera, e il week-end, dal sabato alle 14 alla domenica alle 20, per degli anni […] Lasciando gli affari, conquisto poco a poco delle ore per la pittura. Dal 1927, tutte le mattine dalle 8 alle 13 sono riservate a me stesso. […] Navi, treni, aeroplani, ore e giornate libere e più che libere: ore di distacco. Ore d’isolamento eccitanti, motrici, provocatrici, benedette per sentire e creare. […] Al di fuori delle durezze implacabili di questo mestiere di architetto, è una occasione di vedere, di stabilire dei contatti; è una rivincita dello spirito creativo, in una indipendenza totale […]. È un immenso beneficio quello i trovarsi di fronte a se stessi per aprire gli argini alle forze interiori, in questo caso personali, individuali senza restrizioni, intime ed esenti da pretesti ed obblighi […]. Ho lavorato per me stesso, avendo me come giudice, un giudice non compiacente.

Le Corbusier, Voyage d'Orient
Adoro l'eclettismo e spero di arrivare ad avere i capelli bianchi per dedicarmici completamente

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