venerdì 6 novembre 2009

il salviatino


La notte non ha proprietari se non chi la percorre.
Cappuccio calato sulla testa nel freddo umido della periferia che si trasforma in campagna. Parole che lacerano il silenzio oscuro e camminano intorno a noi. L’umidità fa il nido sui miei occhiali e trasforma i riflessi della strada bagnata in paillettes colorate.
Un torrente silenzioso scorre al bordo della strada mentre intorno l’odore di terra e freddo aumenta. E ricordo. Ricordo via Boccaccio e i suoi ritorni notturni. Le serate in riva al Mugnone. Le mattine gelate e nebbiose fino in facoltà, una leggerezza che forse non è mai esistita, ma che pervade sempre tutti i miei ricordi. Come una menzogna profumata cui voglio credere

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