martedì 18 novembre 2008

apro gli occhi e ti penso


Apro gli occhi e resto di sasso a fissare il buio.
Non pensavo che sarebbe tornata. Ancora sento il sapore del sogno, l’atmosfera intorno a me nel tepore mattutino delle coperte. E non riesco a crederci.
Invece di sparire ritorna, dal subconscio, prepotentemente. Ritorna come un’immagine di un presente possibile che ho rifiutato e cestinato. Come la spensieratezza che era e non sono riuscito a riconoscere se non quand’era tutto finito. Hai sfruttato uno spiraglio, il primo spiraglio di intelligenza che lascio alla mia vita da tanto tempo. E, in sogno, ti ci sei infilata alla grande, con eleganza e dolcezza.
È assurdo come il sapore che ci lascia nella testa un sogno possa turbarci, come l’invenzione segretamente bramata dall’inconscio arrivi a scorticare la normalità della realtà. Come l’impossibile, allora, non sembri più così inaccessibile.
Ed ora che si fa?

1 commento:

agne ha detto...

ciao, sono Ed Ora, che si fa?