venerdì 17 aprile 2009

la stagione delle valige


Mi meraviglio di come le stesse situazioni si colorino diversamente negli anni.
Sono passati 3 anni da quando ho iniziato questo blog. E per l’ennesima volta sono di fronte ad una valigia aperta. Una valigia vuota, un passato certo ed un futuro possibile.
In questi anni ho riempito valige di rabbia, di speranza, di entusiasmo, di euforia e di delusioni. Le ho riempite in questa camera e dischiuse tra sconosciuti, scoprendo come ciò che si porta con sè non sempre è quello che si trova una volta aperte. Perchè quando si rinizia tutto è nuovo, compreso quello che hai con te, fuori e dentro.
Come uccelli migratori le mie valige tornavano ciclicamente ad aprirsi in Spagna, con una ostinazone della quale ancora non riesco a capacitarmi, quasi fossero loro a portare a spasso me.

Ora ripongo i miei pantaloni di lino tra una camicia e l’altra. E lì, in mezzo a tutte queste indispensabili controfigure, scopro con gioia il mio nuovo compagno di viaggio.
Si chiama Speranza.
Una calda sensazione che mi pervade, come sempre senza motivo né volto.

2 commenti:

agne ha detto...

valigie che decidono per te dove portarti? ecco allora perchè a me fanno tanta paura! ecco perchè l'ansia prepartenza e l'aspirazione a voler arrivare alla valigia PERFETTA! forse, quando veramente e finalmente riuscirò a portare solo quello che è necessario, allora sarò io a scegliere dove andare, e non la mia valigia.

Amélie ha detto...

mancherà sempre qualcosa nella valigia.
fin quando ti renderai conto che qualsiasi cosa dimentichi non è indispensabile