martedì 10 novembre 2009

un uomo - O. Fallaci


Un uomo che non parla a nessuno e a cui nessuno parla è come un pozzo che nessuna sorgente alimenta: a poco a poco l'acqua che vi stagna imputridisce ed evapora.

L’amara scoperta che Dio non esiste ha ucciso la parola destino. Ma negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia: se neghi il destino, la vita diventa una serie di occasioni perdute, un rimpianto di ciò che non è stato e avrebbe potuto essere, un rimorso di ciò che no si è fatto e avremmo potuto fare, e si spreca il presente rendendolo un’altra occasione perduta.


L’incontro di due solitudini è anche l’incontro di due immaginazioni.


Voi, tombe che camminano / insulti viventi della vita / assassini del vostro pensiero / fantocci in forme umane / Voi che avete invidia delle bestie / che offendete l’idea del creato / che chiedete rifugio all’ignoranza / che accettate per giuda la paura / Voi che avete dimenticato il passato / che vedete il presente con occhi appannati / che non avete interesse per il futuro / che respirate solo per morire / Voi che avete mani solo per applaudire / e che domani applaudirete / con più forza di tutti come sempre / e come ieri e come oggi / Sappiate allora voi / scuse viventi di ogni tirannia / che i tiranni li odio tanto / tanto quanto ho schifo di voi / E delle vostre fottute automobili

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Battersi é molto piú bello che vincere,
viaggiare é molto piú divertente che arrivare:
quando sei arrivato o hai vinto, avverti un gran vuoto."
(Oriana Fallaci)

Amélie ha detto...

già. proprio così. come sempre non è la meta ma il viaggio quello che conta. e avere una meta davanti.