È duro avere un sorvegliante sudista; ancora più duro averne uno nordista; peggio di tutto, però, è essere negrieri di se stessi.
[…] L’opinione pubblica è un tiranno assai debole, paragonata alla nostra opinione personale.
[…] La maggioranza degli uomini vive in quieta disperazione. Ciò che si chiama rassegnazione è disperazione rafforzata.
Molti lussi e molte delle cosiddette comodità della vita sono non solo inutili ma addirittura effettivi intralci alla elevazione morale dell’uomo. Per quanto riguarda lussi e comodità, i più saggi hanno sempre condotto una vita più semplice e grama di quella dei poveri.
[…] Nessuno può osservare la vita umana con maggior saggezza e imparzialità che da quella posizione vantaggiosa offerta da una povertà che noi definiremmo scelta volontariamente.
Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose delle quali può fare a meno.
[…] “Sono monarca di tutto ciò che osservo \ e nessuno contesta il mio diritto”
[…] Che differenza c’è tra l’essere relegato in un podere o in una prigione di contea?
Trovo salutare restare solo per la maggior parte del tempo. Essere in compagnia, anche dei migliori, provoca subito noie e dispersioni. Amo restar solo.
[…] Per la maggior parte, noi siamo più soli quando usciamo tra gli uomini che quando restiamo in camera nostra. Un uomo che pensi o lavori è sempre solo.
[…] Di solito la compagnia è troppo da poco. C’incontriamo a intervalli molto brevi, non avendo avuto il tempo di acquistare qualsiasi nuovo valore reciproco. C’incontriamo ai pasti tre volte al giorno, e reciprocamente offriamo un nuovo assaggio di quel vecchio formaggio ammuffito che siamo.
Fa sì che il guadagnarsi da vivere non sia un mestiere ma un divertimento. Godi della terra, senza però possederla.
Credo che ogni uomo che sia sempre stato sincero nel conservare nelle migliori condizioni le proprie più alte e poetiche facoltà, sia stato particolarmente incline ad astenersi dal cibo animale e da molto cibo di qualsiasi genere.