Se esistesse
un sindacato della vita probabilmente a questo punto sarebbe sceso in piazza
con tutti gli stendardi e i megafoni a disposizione a protestare contro
l'ingiustizia della storia che ci vede senza prospettiva, figli di quelli che
non avevano quasi niente ed hanno costruito tutto, condannati ai sensi di colpa
perchè noi siamo nati con tutto e forse non avremo niente.
O forse
nemmeno questo, visto che in fondo siamo solo dei bamboccioni viziati, e la
nostra storia probabilmente non sta simpatica a nessuno, visto che suona così
poco eroica ed idealista.
Ma in fondo
chi lo dice che la bellezza, il valore ed il piacere della vita si debbano
misurare necessariamente secondo questi parametri?
Chi lo dice
che dobbiamo essere della stessa felicità anni 50, e che non esista un altro
tipo di soddisfazione, nascosta da qualche parte, nella vita?
Pastro
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