venerdì 20 luglio 2012

la neve all'improvviso


Si avvicina al microfono. Ha una canotta bianca inguardabile, slargata, con occhi neri disegnati sopra. Le basettone gli segnano la mascella, sempre più pingue.
Questa canzone la dedico ad una persona che è qui, stasera - dice. Un'amica che è stata molto importante. Questo è per dirle che non importa quanti anni passino, quanto tempo. Certe cose sono vere, e lo restano per sempre. Questa canzone è per te, Francesca.
E comincia a sfiorare la chitarra elettrica, bianca opaca, candida. Davanti a lui tanti piccoli fari salgono da terra, come stalagmiti, lucciole cangianti. Poi una folla distesa nel grande prato, gli abeti ed il cielo stellato di Ferrara.
Il falsetto ci sottrae al caldo, ci trascina in un paesaggio nordico, dove risplende la neve, dove le grotte sono popolate di fiabe, dove il romanticismo è ancora vivo. E la musica è una coperta, calda e vibrante, che comunica sottopelle.

Bon Iver.

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