I think that there is far too much work done in the world, that immense harm is caused by the belief that
work is virtuous, and that what
needs to be preached in modern industrial countries is quite different from
what always has been preached. [...] Whenever a person who already has enough
to live on proposes to engage in some everyday kind of job he or she is told
that such conduct takes the bread out of other people's mouths, and is
therefore wicked. If this argument were valid, it would only be necessary for
us all to be idle in order that we should all have our mouths full of bread.
What people who say such things forget is that what a man earns he usually
spends, and in spending he gives employment. As long as a man spends his
income, he puts just as much bread into people's mouths in spending as he takes
out of other people's mouths in earning. The real villain, from this point of
view, is the man who saves. If he merely puts his savings in a stocking, like
the proverbial French peasant, it is obvious that they do not give employment. [...]I
want to say, in all seriousness, that a great deal of harm is being done in the
modern world by belief in the virtuousness of work, and that the road to
happiness and prosperity lies in an organized diminution of work. [...] The
conception of duty, speaking historically, has been a means used by the holders
of power to induce others to live for the interests of their masters rather
than for their own. [...] Leisure is essential to civilization, and in former
times leisure for the few was only rendered possible by the labors of the many.
But their labors were valuable, not because work is good, but because leisure
is good. And with modern technique it would be possible to distribute leisure
justly without injury to civilization. [...] The wise use of leisure, it must
be conceded, is a product of civilization and education. A man who has worked
long hours all his life will become bored if he becomes suddenly idle. But
without a considerable amount of leisure a man is cut off from many of the best
things. [...] We keep a large percentage of the working population idle,
because we can dispense with their labor by making the others overwork. [...] Four
hours' work a day should entitle a man to the necessities and elementary
comforts of life, and that the rest of his time should be his to use as he
might see fit. [...] The pleasures of urban populations have become mainly
passive: seeing cinemas, watching football matches, listening to the radio, and
so on. This results from the fact that their active energies are fully taken up
with work; if they had more leisure, they would again enjoy pleasures in which
they took an active part. [...] Good nature is, of all moral qualities, the one
that the world needs most, and good nature is the result of ease and security,
not of a life of arduous struggle.
In Praise of Idleness - by Bertrand
Russell (1932)
Penso che ci
sia troppo lavoro fatto nel mondo, che sia immenso il danno causato dalla
convinzione che il lavoro sia
di per sé virtuoso, e che ciò che si deve predicare nei moderni paesi
industriali sia molto diverso da quello che si è sempre predicato. [...] Ogni
volta che una persona che ha già abbastanza da vivere si impegna in qualche
forma di lavoro quotidiano possiamo dire che ruba il pane di bocca ad altre
persone, ed è quindi malvagio. Se questo ragionamento fosse valido, sarebbe sufficiente
indugiare nell'ozio in modo che tutti noi dovremmo avere la bocca piena di pane.
Ciò che le persone che affermano queste cose dimenticano è che ciò che un uomo
guadagna in genere lo spende, e nella spesa produce occupazione. Nello spendere
il suo reddito l'uomo mette il pane in bocca ad altra gente, tanto quanto ne
prende dalla bocca di altre guadagnando. Il vero malvagio, da questo punto di
vista, è l'uomo che conserva. Se egli si limita a conservare i suoi risparmi,
come il contadino proverbiale francese, è ovvio che essi non danno occupazione.
[...] Voglio dire, in tutta serietà, che una grande quantità di danni è stata
fatta nel mondo moderno dalla fede nella virtuosità del lavoro, e che la strada
verso la felicità e la prosperità si trova in una diminuzione organizzata del
lavoro . [...] La concezione del dovere, storicamente parlando, è stato un
mezzo usato da parte dei detentori del potere per indurre altri a vivere per
gli interessi dei loro padroni, piuttosto che per il proprio. [...] Il tempo
libero è essenziale per la civiltà, e nei tempi passati il tempo libero per
pochi è stato reso possibile solo grazie alle fatiche di molti. Ma le loro fatiche
erano preziose non perché il lavoro è buono, ma perché il tempo libero è buono.
E con la tecnica moderna, sarebbe possibile distribuire il tempo libero
giustamente senza danno per la civiltà. [...] L'uso sapiente del tempo libero,
si deve ammettere, è un prodotto della civiltà e dell'educazione. Un uomo che
ha lavorato molte ore per tutta la vita si annoierà se diventerà
improvvisamente inattivo. Ma senza una notevole quantità di tempo libero un
uomo è tagliato fuori da molte delle cose migliori. [...] Manteniamo una grande
percentuale della popolazione attiva al minimo, perché possiamo sopperire al
loro lavoro con il superlavoro di altri. [...] Un lavoro di quattro ore al
giorno dovrebbe essere sufficiente ad un uomo per le necessità e le comodità
elementari della vita, e che il resto del suo tempo possa usarlo come più gli
aggrada. [...] I piaceri delle popolazioni urbane sono diventate per lo più
passive: andare al cinema, guardare le partite di calcio, ascoltare la radio, e
così via. Ciò è dovuto al fatto che le loro energie attive sono completamente
utilizzate dal lavoro; se avessero più tempo libero tornerebbero a godere dei
piaceri in cui prendono parte attiva. [...] Una buona natura è, tra tutte le
qualità morali, quella di cui il mondo ha maggiormente bisogno, ed una buona
natura è il risultato di semplicità e sicurezza, non di una vita di dura lotta.
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