sabato 7 giugno 2014

aria di festa



La signora è agitata e mi taglia la strada, finendo così per inciampare nella mia valigia. Qualcuno dovrebbe dirle che correre non la farà arrivare a Madrid prima di noi.
Il portello anteriore finalmente si chiude e tutti ci allacciamo le cinture.
- Buongiorno signore e signori - dice la voce all'altoparlante - e benvenuti su questo volo Ryanair con destinazione Barcellona.
Gli occhi nei 189 passeggeri del Boeing 737 si alzano angosciati a guardare lo stuart.
- Scherzavo. Con destinazione Madrid.
Sospiri e risa di sollievo percorrono la cabina mentre i corpi tornano ad appoggiarsi agli schienali.
- Vi preghiamo di prendere posto e di depositare i bagagli a mano nelle cappelliere, mentre borse e dispositivi elettronici dovranno essere collocati al di sotto dei sedili. Da questo momento i telefoni cellulari dovranno essere messi in modalità "volo". Se il vostro telefono non ne fosse munito ... beh, è ora che ve ne compriate uno nuovo, perchè in ogni caso non potrete usarlo.
Tra le risa generali mi lascio abbracciare da Morfeo e le parole in castigliano sfumano nelle mie orecchie mentre ci alziamo al di sopra delle nuvole.

- Signore e signori, per favore vorrei avere la vostra attenzione solo per qualche minuto - sento nel dormiveglia.
- Ehi! C'è nessuno sveglio? Non è possibile. C'è solo una ragazza attenta in tutto l'aereo? Dai, non fate così che mi sento solo. Vi immaginate se doveste scendere dall'aereo con un milione di euro? Cosa ci fareste? Pensateci. Potreste finalmente comprarvi la macchina nuova, il nuovo computer, la barca. Potreste salutare il vostro capo ed andare in vacanza per un anno. Oppure potreste mandare in viaggio vostra suocera. Magari insieme al vostro capo... So che vi sembrerà impossibile, ma qualcuno non ha voglia di vincere tutti questi soldi. Ora io e i miei colleghi passeremo trai sedili coi biglietti della lotteria. E non fate come al solito che cercate ogni scusa per non comprarli. Come quelli che fanno finta di dormire appena passiamo, o guardano ostinatamente fuori dal finestrino. O quelli che leggono intensamente le riviste. Tanto sono in inglese, e non le capite. 
Poi lo stuart prova a riassumere in italiano:
- Buongiorno signore e signori, mi chiamo Javier, in italiano penso che sono Saverio. Quindi, se doveste vincere il premio della lotteria, ricordatevi di questo nome. Saverio. Saverio. Saverio...

L'aereo sobbalza vistosamente nel suo avvicinamento a terra. Sento voci preoccupate dietro di me, la signora cinese al mio fianco sembra debba portarsi via i braccioli come souvenir, qualcuno pensa di aver bisogno di un sacchetto.

Saluto la hostess e poggio il piede sulla scaletta metallica.
Spagna. Dopo tanti anni, finalmente, nuovamente, Spagna. E poi, dopo tanti anni, Madrid.
Scendo i gradini bianchi provando a recuperare la lucidità che il sonno mi ha tolto. Cerco, dentro, i pensieri in castigliano ma per quanto frughi, insensatamente, tutto ciò che trovo è solo un farfugliante inglese.
E così il mio primo passo sul suolo reale suona ridicolo come quello di un goffo Gagarin che non sa più che dire.

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