mercoledì 30 dicembre 2009

delfini della vita


Assomigliano sempre più a spedizioni nel mondo del fantastico. Grandi tirate di vita affannata, racimolata negli angoli, raccolta e messa insieme, stirata. E poi immersioni, partenze galattiche per nuove avventure. Siamo delfini affannati, che dopo mesi di fatiche e stenti riemergono a respirare nell’aria straniera di un altro Paese.

Si parte, si parte sempre. Si parte anche quando si resta. Si inventano viaggi di poche ore, escursioni nell’imprevisto, rifugi nella fantasia che ci danno respiro per qualche minuto.

È così. Non sappiamo vivere senza. E il brivido di una valigia non ancora chiusa è quello che rende il sorriso ai nostri sonni.

1 commento:

M.R.P. ha detto...

Il brivido di una valigia non ancora chiusa… un intermezzo sinfonico di pensieri raminghi tra le righe in prosa del quotidiano…
Il fatto è che è tutto così desiderabile, riusciamo a trovare della poesia anche in una periferia pigiata e annacquata di bello. Come i gatti urbani che saltano di palazzo in palazzo, cantando la loro eversione e il loro esserci dentro l’annientamento dei palazzoni di cemento a vista.
E’ tutto così bello per voler chiudere quella valigia…il nostro respiro marino stentato è anche la nostra danza; il brio di un attimo, di un momento, di una settimana, chissà, ma ci cambia, ci cambia, ora, ci dà la capacità di nutrirci ora col desiderio di andare, camminare, chiudere e riaprire all’infinito quella valigia, e chissà fors’anche di avere pietà di ciò che ci accade ogni giorno e di provare a vedere se anche in quello c’è nascosto un po’ di ossigeno.