martedì 29 maggio 2012
con.turbante
Indossa un turbante chiaro, avvolto diverse volte sulla testa, attorno alle tempie. Un vestito di lino leggero, dalle tinte pastello, con maniche e gambe abbondanti. Alza le braccia ed avvicina le mani. Con una afferra il pollice dell'altra e poi chiude la presa in alto, all'altezza degli occhi. Le persone che le stanno di fronte fanno lo stesso senza un'obiezione, portando le mani nella stessa posizione. Non riesco a sentire cosa dica ma ad un certo punto comincia una litania, un lamento che si innalza da lei per diventare poi collettivo.
Sedute a gambe incrociate stanno una ventina di persone, forse più. C'è chi ci si è ritrovato per caso ed ora medita in jeans e camicia. Chi si siede sul suo zaino e a fianco ha le sue Nike ultimo modello. C'è qualche seguace dello stile orientale, con camicia di lino dal collo alla coreana e turbante, perfettamente a suo agio in quella posizione. Steso dietro alla maestra di yoga si trova un ragazzo. Capelli lisci, castono chiari, lunghi fino alle spalle; barba incolta ma non tropo lunga. Una sorta di Kurt Cobain nostrano. Giace su un lato e con una mano accarezza i capelli rossicci di una bambina che dorme appoggiata su un cuscino. Intorno al gazebo poi, nella luce avvampata che precede il tramonto, c'è una degna rappresentanza di quello che una volta era il popolo yippie: genitori giovani con bambini sulla decina che giocano nel parco. Indossano vestiti di lino ricchi di colori, spesso con fiori o motivi naturali. Collane, piercing, tatuaggi, orecchini. Rasta o comunque dai capelli lunghi. Si fanno massaggi a vicenda, parlano a bassa voce ed hanno l'aria rilassata di chi si riconosce a casa.
E poi ci sono i santoni. Quelli tutti vestiti in arancione, con una fascia scura a cingere i fianchi ed un turbante chiaro in testa. Ce n'è perfino uno che, col suo laptop 10 pollici, sta aggiornando il suo profilo facebook. Altri sono un po' più lontani, rifugiati nelle loro bancarelle.
Noi ci sdraiamo su un grande divano sospeso coi cuscini dai motivi chiaramente cinesi ed aspettiamo che il tramonto faccia il suo dovere.
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