I giorni rotolano uno dopo l’altro confondendosi, scomparendo e riapparendo sul calendario. Scorrono, come le parole sui cartelli delle stazioni ferroviarie, ruotano su se stessi, si mischiano e poi si fermano d’improvviso.
Metà maggio.
La vita è diventata un respiro da nuotatore: ricca di apnee dove si corre a testa bassa, si macinano metri, e brevi boccate d’aria, ricche di energia e violenza. E ci sembra di riconoscerla solo da quei respiri, quelli che ti tengono ancora a galla e continuano a farti nuotare, nonostante l’affanno, nonostante la follia.
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