La famosa
colazione preparata "appositamente" per noi è in realtà per tutti gli
ospiti. Sul tavolo esterno ci ritroviamo a mangiare uova, pane e tè insieme ad
un ragazzo canadese ed un'inglese, ognuno pronto ad iniziare la sua giornata di
tour per i dintorni. Nathan, confermando le sue scarse capacità organizzative, si
è aggregato alla nostra vacanza ormai da tre giorni ed ancora non ha deciso
come fare per arrivare ad Amburgo. Continuando a procrastinare ha pensato di
farsi trasportare in macchina da noi ancora per un po', in direzione nord. Carichiamo
le sue pesanti valige, salutiamo e prendiamo la via del ritorno.
L'autostrada
corre parallela alla bella costa croata senza che riusciamo però a vederla.
Al bivio
autostradale tra Zagreb e Rijeka, all'esterno della curva di raccordo, vediamo
da lontano un ragazzo con un cappello di paglia ed il dito alzato.
"Fermati!" mi fai, ed io accosto rapidamente.
- Ciao. Dove
devi andare?
- Voi dove
andate?
- Verso l'Italia.
Dobbiamo essere a Bologna in serata.
- È bella Bologna?
- Sì, una
città universitaria.
- Ok. Per me
va bene.
Baptiste ha
22 anni, i capelli castani, gli occhi azzurri ed un'espressione felice e
spensierata. Finito il primo anno di filosofia, a luglio è partito dalla
Normandia deciso a viaggiare unicamente in autostop. Sui sedili altrui, ospitato
in case occupate, equipaggiato con zaino e sacco a pelo, ha attraversato la
Germania, l'Austria, i Balcani, fino ad arrivare in Turchia. Ora sta tornando
verso l'Italia dove ha un appuntamento tra una settimana con un suo amico. Dove
non si sa. Gli accordi sono che il primo che entra in Italia avvisa l'altro.
Attraversata
la frontiera chiamo a casa per avvisare che avremo ospiti. Prima di mezzanotte
siamo tutti seduti, collezione improbabile di umanità di origini ed età diverse:
Svezia, Francia, Stati Uniti, Polonia, Bulgaria, Italia. Tutti riuniti per una
notte, tutti sconosciuti.