sabato 16 novembre 2013

raccordi - giorno 7



La famosa colazione preparata "appositamente" per noi è in realtà per tutti gli ospiti. Sul tavolo esterno ci ritroviamo a mangiare uova, pane e tè insieme ad un ragazzo canadese ed un'inglese, ognuno pronto ad iniziare la sua giornata di tour per i dintorni. Nathan, confermando le sue scarse capacità organizzative, si è aggregato alla nostra vacanza ormai da tre giorni ed ancora non ha deciso come fare per arrivare ad Amburgo. Continuando a procrastinare ha pensato di farsi trasportare in macchina da noi ancora per un po', in direzione nord. Carichiamo le sue pesanti valige, salutiamo e prendiamo la via del ritorno.
L'autostrada corre parallela alla bella costa croata senza che riusciamo però a vederla.
Al bivio autostradale tra Zagreb e Rijeka, all'esterno della curva di raccordo, vediamo da lontano un ragazzo con un cappello di paglia ed il dito alzato. "Fermati!" mi fai, ed io accosto rapidamente.
- Ciao. Dove devi andare?
- Voi dove andate?
- Verso l'Italia. Dobbiamo essere a Bologna in serata.
- È bella Bologna?
- Sì, una città universitaria.
- Ok. Per me va bene.
Baptiste ha 22 anni, i capelli castani, gli occhi azzurri ed un'espressione felice e spensierata. Finito il primo anno di filosofia, a luglio è partito dalla Normandia deciso a viaggiare unicamente in autostop. Sui sedili altrui, ospitato in case occupate, equipaggiato con zaino e sacco a pelo, ha attraversato la Germania, l'Austria, i Balcani, fino ad arrivare in Turchia. Ora sta tornando verso l'Italia dove ha un appuntamento tra una settimana con un suo amico. Dove non si sa. Gli accordi sono che il primo che entra in Italia avvisa l'altro.

Attraversata la frontiera chiamo a casa per avvisare che avremo ospiti. Prima di mezzanotte siamo tutti seduti, collezione improbabile di umanità di origini ed età diverse: Svezia, Francia, Stati Uniti, Polonia, Bulgaria, Italia. Tutti riuniti per una notte, tutti sconosciuti.

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