domenica 25 novembre 2012

fienile - svartsjö



Un vortice, un papillon di isole che si sfrangiano dal centro, dal nucleo antico della città. Strade come tentacoli grigi che tengono insieme porzioni di terra arsa dal freddo. Case, fattorie sparse, ventose che si diradano allontanandosi dal corpo centrale. Lontano dal cuore pulsante, nel mezzo dell'isola di Svartsjö, a due passi dal Mar Baltico, seminato tra campi di foraggio ed una rada boscaglia, sta un fienile in legno, dipinto di rosso, le finestre bianche. Al di sopra del magazzino, circondati da doghe in legno sbiancato, tra le falde del tetto, stiamo seduti al tavolino, bianco anch'esso. Un buon tè, caffè, pane ai cereali tostato, burro, biscotti, spumini ricoperti di cioccolata. Fuori la luce è grigia e spande su tutto un aroma malinconico, un'aria da domenica mattina. Una chitarra, due voci, il tempo che rotola senza scosse. Il vuoto intorno, l'estinzione della ricerca di un senso diverso dal semplice esserci.

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