sabato 19 luglio 2014

acqua sotto i ponti




L'aereo sbarca a Pisa che è buio già da tempo. All'uscita non c'è nessuno ad aspettarmi.
Io e il mio trolley ci spostiamo fuori, nella notte toscana. Compro il primo biglietto d'autobus per Firenze e dopo quasi un'ora sto cullando i miei sogni su un pullman diretto nel passato.
Arrivati a Santa Maria Novella chiedo all'autista se non gli spiaccia lasciarmi a Novoli prima di ricominciare il turno dall'aeroporto di Peretola. E così a mezzanotte mi ritrovo di fronte al colossale tribunale di Ricci, in una zona che conosco fin troppo bene.
Poco più avanti un'auto mi sta aspettando. Ti saluto e ci dirigiamo alla tua nuova casa, dove pizza e birra ci aspettano per cena all'una di notte. Mangiamo voraci seduti sulle poltrone del soggiorno, mentre sullo schermo scorrono immagini di un giovanissimo Keanu Reeves e dalle nostre parole riemergono scene del passato universitario. Gli amici, gli esami, le uscite, le vecchie e nuove famiglie. Le persone disperse e quelle presenti. Poi la stanchezza ha la meglio e sopraggiunge il sonno.

La mattina, dopo aver fatto colazione al bar dei cinesi, ti saluto e mi dirigo con il mio trolley verso il centro. Attraverso il parco di Gabetti&Isola, via Terzani, lo studentato, l'aera Belfiore.
Torno ad essere un turista in una città che per tanti anni è stata mia. Macchina fotografica a tracolla e bagaglio a seguito come il più tipico degli stranieri. Duomo, Repubblica, S. Lorenzo, Oblate, S. Croce, Ciompi e poi Santa Maria Novella dove mi raggiunge un altro vecchio amico. Ci arrostiamo le chiappe sulle assurde panchine in acciaio della piazza e ci salutiamo, io diretto al mio treno tu alla tua famiglia.
E così si torna, un'altra volta, a casa.

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