domenica 28 agosto 2011

polene di terra


Usciamo ringraziando dalla casa di chi, sconosciuto, ci ha fatto entrare, dissetato e dato informazioni. Trasciniamo i nostri corpi verso il basso per poi risalire il dislivello fino alla chiesina di Uffogliano. Qui, un minuto promontorio verde si addentra nel lungo ventre della vallata. Come polene di terra ci sporgiamo ad osservare il greto del fiume, là in fondo, disegnare vene d’acqua e ghiaia. Dall’altra parte i due santi del luogo si fronteggiano dalle rispettive rocche.

Piantiamo la tenda prima che faccia buio e ci prepariamo per la notte. Mentre l’ultimo sole ci sorprende a lavarci alla fontana del cimitero, incontriamo i nostri nuovi vicini, tre famiglie che pernottano nella canonica. Ci invitano a mangiare con loro per terminare gli avanzi del barbecue e così il nostro pasto a base di pan carrè e salame si trasforma in una cena con piada e salsiccia, carne alla brace, verdura, vino, caffè e ammazzacaffè.

Ancora una volta ce ne andiamo ringraziando dell’ospitalità gratuita, con un moto di meraviglia inespressa. Ci dirigiamo verso la tenda e ci prepariamo a dormire. Domani dovremo camminare più del previsto.

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