sabato 13 agosto 2011

penso denso


Penso. Denso.

A promesse non mantenute. Ad arpie mantenute. Al desiderio, all’ambizione, all’orgoglio, all’impossibilità di ottenere ciò che voglio. A crepuscolari solitudini di reietti autoesclusi dalla società spiaggiate su lidi comodi di una precisa necessità. Non tanto quella economica, animale o dell’essenza, quanto quella prosaica e concreta della mutua assistenza. Quella che nasce nell’essere adulto di poter contare sull’altrui aiuto. Perché le difficoltà, il lavoro, il futuro, tutto s’affronta. Ma quando il fisico ci abbandona siamo una nave che affonda. E quel che ci salva in quel momento non è l’affetto o l’affettato, ma il soccorso di chi ha scelto di stare al nostro lato.

Animali sociali, disse qualcuno guardando i suoi simili; e forse sognava già l’estati sensuali di Rimini. Perché tra animo, anima e animale, il passo è breve e spesso banale.

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