venerdì 29 ottobre 2010

dia 6: amer



La Via Verde risale lungo il corso del fiume fin dove le nuvole si fanno più nere.

Ed è all’ingresso di Amer che si incontrano.

Il primo passo sul selciato antico del paesino viene battezzato da uno scroscio del cielo. Ancora una volta, come un’amichevole pacca sulle spalle, come se si fosse trattenuta appositamente fino all’ultimo, la pioggia cade su di noi a sera, sugli ultimi chilometri della giornata.

Sul bordo dell’abitato un tetto a ponte tra due edifici copre la stradina. Ci ripariamo un attimo ed entriamo in paese. La piazza principale, un bell’esempio di spazio porticato in pietra, circondata da edifici signorili, è gremita di gente. Stasera è la serata conclusiva della feria, la sagra di paese, e tutti sono in fibrillazione. Ci rechiamo in Comune per vedere se ci possono ospitare, ma i preparativi e l’imprevisto pioggia hanno totalizzato l’attenzione dell’unico funzionario. Facciamo quattro chiacchiere con la mezza dozzina di ragazzi che si trovano lì, incuriositi da questi due occhialuti cenciosi, che si presentano alla loro porta con zaini e tenda a seguito, e poi ci rechiamo alla pensione.

Doccia, cena e letto. E le voci della festa si spengono sotto lenzuola stirate e coperte di lana.

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