mercoledì 15 maggio 2013

una mano lava l'altra



L'aria è calda nel primo pomeriggio domenicale. Le strade vuote, nuvole di pollini si sollevano per poi tornare a terra. In questa afa embrionale ci trasciniamo per la ChinaTown bolognese ed entriamo in un bar. Mentre aspettiamo il nostro caffè ci diamo un'occhiata intorno. Una signora non proprio anziana, tiene una piccola bimba dalla faccia lunare sulle sue gambe. Non la culla, non ci gioca, non le parla. Semplicemente la tiene in grembo. Un gruppo di giovani seduti al tavolo fuori stanno giocando a mahjong. Ribaltano grandi tessere che somigliano a quelle del domino e le spostano. Alle mie spalle un accento napoletano discute con un accento cinese.
Per la signora in qualche giorno dovremmo riuscire ad avere tutti i documenti - afferma serenamente la Campania.
D'accordo, e invece come facciamo per la ragazza ed i suoi figli? - si informa l'altro.

Lecito o no, non lo sapremo mai. Ma sembravano tanto due mafie che si davano una mano.

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