Cammino solo per il corridoio. Le lame di luce degli scuri fendono l’aria e disegnano la parete con curiosa abilità grafica. Intorno solo il rumore della città, scrosciante e alternato come lo scorrere del mondo. La casa non emette un suono, non un movimento disturba la sua quiete. Respiro questa solitudine e l’assaporo, intimamente. Torno ad essere proprietario dei gesti, dei movimenti, dei suoni, dei pensieri. Torno a sentire il tempo passare su di me. A gustare i minuti che lenti rotolano nella calura estiva.
sabato 12 luglio 2008
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