domenica 6 luglio 2008
even now
Mi tuffo sulle ultime onde prima del tramonto. Mi immergo nel buio della cecità forzata e dell’apnea. L’acqua torbida mi scorre intorno mentre mi muovo come una rana, puntando verso il largo. Torno verso l’alto, buco la superficie e riemergo per respirare prepotentemente.
Dietro di me ci sono loro. Come al solito accenti stranieri, lingue diverse, sguardi più o meno sconosciuti.
Lascio che il mare mi entri dentro, caldo e confortante nella sua immensità, che mi lavi le colpe e mi riempia i pensieri.
Una sola sensazione riesce a scappare, dribblando, scorrendo attraverso le gambe, risalendo per i muscoli ed insinuandosi alla base del cervello. Poco prima di scomparire lancia un ultimo grido.
Che emozione ricominciare tutti i giorni. Da zero. Eppure che fatica.
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