mercoledì 5 marzo 2008

pinos


Mi siedo e la cerco trai relatori. La riconosco, anche se da dove sono posso scorgerne solo la nuca, ma quei capelli antrace rigati di bianco non mentono. Poi si gira, e ricordo perché mi aveva stregato la prima volta. Lo sguardo comunica sicurezza ed intelligenza. Poi le viene ceduta la parola per presentare il progetto di Plaça de la Gardunya, progetto del suo studio, Estudio Carme Pinos. Sto in piedi perché non posso parlare del mio progetto stando seduta, dice. Il pubblico ride. È forte. Incredibilmente bambina dietro quelle vestigia antiche. Le mani gesticolano accompagnando il loro movimento con il tintinnare dei numerosi bracciali. Racconta concitata, un racconto che già ho sentito a Firenze, ma sempre affascinante. Ci sono gli ultimi sviluppi, i cambiamenti, le intenzioni. Tutto raccontato con degli occhi dallo sguardo intenso, che non capisci se ti stanno osservando o trapassando. Incredibile. Come se l’origine della sua mirada stesse molto più dietro, nella profondità dell’essere.

1 commento:

agne ha detto...

carme y carmen.. mujeres..