Già i primi passi mossi nella capitale ci danno l'impressione di un
bel posto. Protetta a nord dalla catena montuosa che ci ha stregato, alla città si arriva
dall'alto, costeggiando il fiume lungo il cretto che ha scavato nella roccia, fino a
giungere al centro antico. Un cuore ottomano, ricco di vicoli, moschee,
minareti, bazar, bar. A fianco si trova via
principale di stampo europeo, asburgico, dove trovano spazio i negozi che hanno
colonizzato ogni capitale. Un'occhiata alle colline e vi troviamo le distese
bianche dei cimiteri islamici, le vecchie ville dalle decorazioni geometriche,
le nuove case dei poveri. I grattacieli ed i condomini della città nuova.
Una ricchezza incredibile sembra pervada questa città. Non certo
economica, ma identitaria. Religioni, etnie, stili ed influenze diverse in ogni
dove. Questa è stata la ricchezza che ha portato Sarajevo dall'Età della Pietra
fino al XX secolo ad essere un crocevia culturale. E proprio quello che l'ha portata, poi, alla guerra civile.
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