martedì 22 ottobre 2013

opzioni di ricarica



Appena alzati ci eravamo spostati al trullo, dove ci aspettavano i due maestri. Saliti sul tetto avevamo cominciato a fare yoga seguendo le loro indicazioni mentre il sole, già alto, rosolava i nostri corpi. Era una versione casalinga del Bikram Yoga, una pratica che consiste nel realizzare gli esercizi in un ambiente ad alta temperatura. Disciplina nella quale erano specializzati i nostri amici.
Dopo oltre un'ora scendemmo, tonificati e riposati, e ci andammo a sedere intorno al grande albero che domina il cortile del trullo. Qui ci avrebbero trasferito l'energia, ci dissero gli yogi. Partendo dall'alto passavano le mani a pochi centimetri dalla nostra testa, procedendo verso il basso, generando una sorta di elettrizzazione della pelle. Ovviamente, dopo la preparazione dovuta agli esercizi, la sensazione fu evidente.
- Abbiamo fatto un corso, in India - ci dissero mentre procedevano da uno all'altro - per attivare questa capacità di transfert energetico. Non si tratta di trasferirla da noi a voi, ma da ciò che ci circonda a voi. Non facciamo altro che canalizzarla. Ed ora, grazie a questo, ad una giornata e pochi euro, siamo in grado di rigenerarvi ed infondervi nuova energia.
Dentro me la ridevo. Mi sentivo un po' truffato, come se il mio benessere fosse assimilabile ad una tariffa telefonica. Mi bastava pagare qualche euro per avere l'autoricarica, attivare nel mio corpo l'"opzione trasferimento energia" e diventare un canale.
Non era, anche questo, mercato? Non si sarebbe potuti arrivare allo stesso senza dover pagare a qualche ente l'autorizzazione a praticarlo? Non si sarebbe giunti comunque allo stesso risultato semplicemente praticando e sperimentando?

Nessun commento: