Ci sediamo a
due passi dalla cattedrale su sedie di vimini, ognuno con la sua birra. Il cielo
minaccia pioggia, ancora una volta e ci prepariamo a tornare in ostello.
Nathan è
originario della California ed un anno e mezzo fa è partito con la sua macchina
fotografica alla volta dell'Europa. Da allora ha sempre viaggiato, spostandosi
di Paese in Paese, immortalando paesaggi magnifici, realtà umane commoventi,
parti di mondo ancora nascoste. Ha lavorato in Giordania in una ONG aiutando la
gente del posto, viaggiando nell'interno, attraversando il deserto; si è
trasferito poi in Romania a costruire case per i poveri, ha partecipato alla
festa della vendemmia, ha visto matrimoni gitani, la povertà di un secolo fa. Ha
visitato la Turchia, la Grecia. Ora sta cercando di raggiungere Amburgo, dove
ha degli amici e dove ha lavorato per un certo periodo, così da poter lasciare
i suoi bagagli pesanti e continuare a muoversi più agilmente. Dentro due grandi
valige si trova il materiale dei suoi viaggi, i suoi hard disk, le sue foto, e
portarle in aereo è troppo costoso. Così si mette a controllare se c'è un mezzo
economico per andare verso nord. Tu gli dici che siamo in due, che abbiamo
posto in macchina e che possiamo portarlo fino a Sarajevo se da lì è più facile
trovare un biglietto. Lui ci pensa un po' e dice che è una buona idea.
Lasciamo il
bar, attraversiamo il centro e raggiungiamo l'ostello un minuto prima che si
scateni il diluvio.
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