Il sentiero
sale ripido dentro al bosco di faggi finchè, senza preavviso, muore di netto. La
terra diventa un selciato di pietre, il cielo riemerge dalle fronde e davanti a
me si staglia una fila di case contro l'alto e grigio orizzonte. Svolto a
destra sulla via di pietre levigate dagli anni, fiancheggiato da basse case di
paese, le une strette alle altre nell'antico tentativo di proteggersi
vicendevolmente dalle invasioni e dalle intemperie. Oltrepassato uno slargo con
la fontana ed il monumento ai caduti, la strada mi porta ancor più verso
l'alto, dove deve trovarsi la chiesa la cui campana sento riecheggiare per le
valli intorno. Una piazza in salita, una balaustra massiccia sulla sinistra che
protegge dallo strapiombo. All'orizzonte si vedono le montagne che delimitano
la valle a nord e, in lontananza, il Corno alle Scale, con la sua vetta fagocitata
dalle nubi.
Montacuto
delle Alpi è un paesino perso tra i boschi ancora lussureggianti dell'Appennino
emiliano, ad un passo dal confine con la Toscana. Dalle valli profonde e verdi
si erge la ripida conformazione rocciosa sulla quale dal Duecento sta assiso l'avamposto
umano costituito da tre file di case disposte lungo due strette vie parallele.
Due vie che poi sono, in realtà, sempre la stessa stretta ad anello. In queste
tre file di casupole abitano ufficialmente le 29 anime che mantengono ancora
vivo questo baluardo di antichità appollaiato sul crinale.
Il cielo è
plumbeo, l'aria silenziosa non sa se dar sfogo alla tempesta rimanendo, nel
frattempo, minacciosa. Intorno le valli annegano nelle nuvole basse nascondendo
alla vista anche i pochi paesini e lasciandomi l'illusione di essere solo per
chilometri e chilometri. Prima di imboccare nuovamente il sentiero mi trovo
sulla destra una bassa costruzione di poco più di una stanza che si presenta
come museo del quarzo. Al tavolino di fronte all'ingresso sta seduto un uomo
tutto intento a lavorare con il suo MacBook Air bianco. Sulla parete leggo una
targhetta incorniciata in plexiglass: per gentile concessione di una società di
Reggio Emilia il paese è dotato di una rete wi-fi che gli permettere di non essere,
nonostante tutto, completamente escluso dalla modernità.
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