domenica 26 agosto 2012

knocknarea - day 4



Sparpagliati su di un tappeto d'erba che si estende fino all'orizzonte, frastagliato da qualche casa bianca e qualche sparuto albero, stanno i resti di una civiltà megalitica. Pietre appoggiate le une sulle altre a creare un vuoto centrale, uno spazio riparato, protetto dal tempo che passa. Sono dolmen, monumenti funebri di una civiltà scomparsa da millenni. Il più grande tra quelli che si trovano nel cimitero di Carrowmore presenta un diametro di oltre una decina di metri, una calotta costituita da pietre di varia dimensione a coprire il nucleo centrale, un trilite che doveva custodire la salma di qualche grande personaggio dell'antichità.
È proprio uscendo da qui che i nostri occhi si imbattono sulla strana collina che si staglia a ovest contro il cielo plumbeo, a ridosso dell'oceano. Una collina dall'aspetto singolare, una protuberanza della terra verso il cielo, sormontata da un quello che, da questa distanza, sembra un disco, una calotta appiattita, una piramide tronca. Un luogo che la natura ha suggerito come sacro, un altare del paesaggio. Sarà per questo che Knocknarea, la Montagna della Luna, da sempre è stata oggetto di culto e generatrice di miti. Come quello che vuole che sotto il grande cairn a camera che campeggia sulla sua sommità sia stata sepolta Medb, la leggendaria regina guerriera della mitologia celtica. Seppellita in piedi, con indosso i vestiti rituali da battaglia, e rivolta a nord, contro i nemici storici. Ovviamente tutto questo non è mai stato smentito, visto che il gigantesco monumento megalitico (oltre 50 metri di diametro per 10 di altezza) non è mai stato profanato. Ma, in fondo, forse è meglio così. Qui la leggenda è presente, anche se non la si conosce. È tangibile nella potenza delicata di questa terra.

Spalle al cairn guardiamo davanti a noi la collina digradare fino all'oceano. Le pendici sono ricoperte da una bassa vegetazione che giunge fino alla costa dove una striscia piana di verde affoga e riemerge in forme sempre diverse. E mentre davanti a noi continuano ad alternarsi acqua e terra, si staglia all'orizzonte il profilo monumentale del Benbulben, dove giace il corpo di Dairmud, mitologico guerriero delle saghe celtiche.


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