giovedì 16 agosto 2012

rosse - day 1




Di fianco a noi stanno quattro ragazzi. Quello con il cappello potrebbe essere un italiano, anche se l'accento e l'abbigliamento paiono tipicamente di qui. Ma quella che attira la nostra attenzione è la ragazza che sta di fronte a noi, dall'altra parte del tavolo. Sotto la felpa pesante, con il cappuccio poggiato sulle spalle, presenta una corporatura massiccia, al limite del mascolino, come di chi lavorasse fisicamente. O (il che è più probabile visti i bicchieri che ha davanti) di chi beve tanto. I capelli, raccolti ma incolti, non hanno ancora deciso se essere castani o rossi. Ma, a quanto pare, a quegli occhi verdi tutto ciò non importa. E non importa neppure di nascondere la sua bellezza nel piccolo bar di un paese sperduto della contea di Antrim.
Mi avvicino al bancone. Gli anziani che stazionano stabilmente da quelle parti mi lasciano uno spiraglio per parlare con il barista. Cerco di farmi sentire nel caos generale. Gli urlo che siamo in due, seduti là, e che volevamo una Guinness ed una Ale. Il barista, un rubicondo anziano dai capelli bianchi e la pancia da tricheco, mi guarda e mi fa: "Ok, questo per un uomo. E per l'altro?"

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