martedì 24 settembre 2013

novo hopovo - giorno 3



Come varchiamo la soglia del chiostro del monastero di Novo Hopovo ci ritroviamo circondati dalle chiassose voci di un gruppo di turisti. Sciami di anziane signore zampettano sotto il portico facendo incetta di souvenir sacri e prodotti locali.
La chiesa che domina il chiostro è stata restaurata recentemente ma reca ancora i segni della storia, delle battaglie e dell'incuria. L'ingresso è protetto da inferriate sulle quali campeggia la croce e da un portone dai rosoni vagamente arabeggianti. All'interno, sotto ciò che resta degli affreschi di chiara atmosfera orientale, i monaci camminano senza rumore, splendidi nel loro rigoroso vestire in nero, barba lunga e copricapi a capitello. Non posso fare a meno di osservarli muoversi silenziosi ed eleganti, misteriosi, a vestire una condizione ideale che tante volte ho agognato. Eppure una tristezza antica mi prende quando vedo la piccola bancarella che hanno allestito all'interno della chiesa, a pensare che questi uomini che hanno scelto il ritiro dalla civiltà abbiano dovuto trasformare il proprio artigianato in souvenir. Il frutto di secoli di fatiche spirituali piegato alle folcloristiche voglie di un'economia più forte.

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