mercoledì 27 febbraio 2008

ruvido


Non ci sono portachiavi. Non ci sono puntine, foto, peluche. Non una tazza simpatica, un disegno appeso, un comodino dipinto. Non c’è posto per gli infradito, per la maglietta preferita, per il mercoledì al biliardo. Non turni né biciclette.
C’è la povertà. Ci sono l’indispensabile e qualcosa in meno. Pareti ruvide e persone ruvide. I libri stanno in libreria e i profumi nelle case altrui.
Viaggiare è imparare ad abitare. È sentirsi addosso i mondi altrui. E portarne il segno.

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