mercoledì 17 ottobre 2012

corcomroe abbey - day 8



È vagando per diverso tempo che, finalmente, la incontriamo. Al fondo di una strada bianca senza uscita, fiancheggiata da alti alberi ricchi di foglie. Quello che ci si para di fronte è la Corcomroe Abbey, un imponente complesso abbandonato costruito completamente con la pietra calcarea tipica del Burren. Fondata alla fine del XII secolo, l'abbazia conosciuta come "Santa Maria della Roccia Fertile"divenne il monastero dei Cistercensi che vi rimasero dal 1249 al 1628. Quello che ora rimane è una maestosa chiesa, anche questa senza più il tetto, a croce latina. La grande navata centrale è interrotta da una parete che introduce un secondo ingresso assiale, ma non riusciamo a ricostruire esattamente se fosse un esonartece o  se la costruzione venne ampliata mantenendo la vecchia facciata. Ai lati i resti di due navate minori, coperte ad un livello più basso, danno corpo allo spazio centrale raccordandolo con il chiostro. Due volte a crociera, costolonate e intrecciate, coprono l'ampia abside che termina con un'alta trifora a sesto acuto ed una piccola monofora in chiave. Un semplice altare in pietra si erge al di sopra di una pavimentazione ormai inesistente, ridotta ad un acciottolato.
Tutto il complesso, non solo l'antico chiostro (di cui rimane pressochè nulla), ma perfino dentro la chiesa, di fronte all'ingresso, nelle cappelle laterali, nella nave centrale e nelle nicchie absidiali, è invaso da lapidi e tombe. Quello che era un luogo di preghiera e cultura è ora divenuto un piccolo cimitero a cielo aperto.
È strano addentrarsi in questi luoghi. Passeggiare sulle teste di uomini morti secoli fa. Rubare il silenzio e la sacralità con le nostre parole e le nostre fotografie. Mi sento un po' un corvo, saltellando trai vari muretti diroccati. E, sotto un cielo plumbeo, lasciamo questo luogo di pace.

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