martedì 23 ottobre 2012

cliffs parte seconda - day 9



È quasi senza pensare che dirigiamo, poi, nuovamente verso le Cliffs. Dal litorale di Doolin, infatti, parte uno dei sentieri che permettono di percorrere tutte le Cliffs of Moher da nord-est a sud-ovest, fino al punto più alto e ancora oltre.
Poco più avanti il sentiero che costeggia il profilo della scogliera è sbarrato da un cartello: "Clare Co. Council. Caution. Very dangerous cliffs ahead". Scavalchiamo il cancello e ritroviamo il nostro sentiero. Il manto erboso comincia ad alzarsi notevolmente, piano piano, a salire mentre sulla destra le rocce scendono verticali fino al livello dell'oceano. Passiamo da un campo di capre, scavalchiamo qualche altro steccato, attraversiamo ponticelli improvvisati che permettono di passare da uno sperone all'altro, camminando su decine di metri di vuoto.
A pochi metri dalla costa alcune foche stanno cercando di procacciarsi il cibo quotidiano, nuotando senza fretta.
A volte il sentiero taglia dritto per i campi di foraggio e la scogliera sparisce, ingoiata dalle rotonde forme di madre terra. Altre si fa ardito e sfiora il precipizio, quella parete di roccia stratificata e scura che si inabissa nelle acque.
Non si capisce bene se sia ancora il nostro stanco stato di catatonia a farci proseguire, o la consapevolezza che questo mastodontico monumento naturale è il nostro addio a questa terra. In ogni caso continuiamo a camminare per oltre un'ora, risalendo il pendìo, godendoci il sole e la pioggia irlandesi per un'ultima volta, rimandando senza rimorsi la partenza ora dopo ora.
In fondo, tornare a Galway è già quasi un tornare a casa. Perchè Galway è città, perchè è già conosciuta, perchè è una tappa breve. Perchè l'Irlanda è il non civile, il non-antropizzato.

Nessun commento: