sabato 20 ottobre 2012

doolin - day 9



Mi alzo abbastanza presto, tutto sommato. In camera sono rimasti solo un paio di ragazzi. Vado verso la cucina che pullula di gente più o meno sveglia che si prepara la colazione. Io vago un po' in tondo, per orientarmi. La stanza è larga quasi quattro metri con il piano della cucina su tre dei quattro lati. Il lavello, ovviamente, sotto la finestra. Il piano è disseminato ordinatamente di pan carrè, marmellate, miele, burro, succo, latte, cereali, bollitori, tostapane, tazze, piatti, tutto gentilmente offerto dalla casa. Mi metto in coda, silenzioso, e mi preparo le mie fette di toast e mi siedo ad uno dei due tavoli che stanno al centro della stanza. La gente si divide, chi sui tavoli, chi sul piano cucina, chi esce dalla portafinestra e fa colazione al sole.
Mentre persevero nel mio stato catatonico sento dall'altro tavolo parlare spagnolo. Ci sono due ragazze, capelli castani lunghi, che stanno guardando su un portatile da dieci pollici gli autobus per andare verso Galway. Noi veniamo da Galway dico, nel caso avessero bisogno di qualche informazione sugli ostelli.
Le ragazze hanno poco più di vent'anni. Finita la scuola hanno deciso di venire in Irlanda per qualche anno. Cosa fanno? Baby-sitter. Stanno in famiglia, imparano un po' di inglese e nel frattempo, appena possono, girano il Paese. Ironizzo sul solito vero clichè degli italiani e spagnoli come peggiori parlatori di inglese in Europa. Mi confermano di aver avuto molti problemi, soprattutto all'inizio. Ma ora sono tranquille, e dopo un anno tutto si è perfettamente sistemato.
Nel frattempo Lompa passa dietro di me in silenzio. La faccia non è delle migliori e la colazione a base di Maalox. Le sette pinte di ieri notte han lasciato il segno. Direi che stamattina non se ne parla di mettersi al volante. Scendiamo verso il paese, che scopriamo essere semplicemente un addensarsi delle case che stanno sulla via principale, prima del porto. Scendiamo a fare quattro passi lungo gli scogli, lastre di pietra erose dall'acqua e dalla salsedine. Ci godiamo il tepore di questo sole irlandese mentre di fronte a noi continuano a passare i traghetti che fanno la spola tra Doolin e le Aran.

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