venerdì 26 aprile 2013

il pesce e la notte - day 2



Sul ponte di Galata, che collega le due parti europee della città, si trovano i pescatori. Su entrambi i lati, a qualsiasi ora del giorno e della notte, puoi vedere canne da pesca lanciare ami nell'aria e poi aspettare. A quanto pare anche questo è in vendita. Per qualche lira si può godere del piacere di pescare nel Corno d'Oro affittando tutto l'occorrente direttamente qui, sul ponte. E poi, chissà, se non si prende nulla forse si può comprare anche qualche orata già pescata.
Non appena il ponte torna terra, sulla sinistra si trova il mercato del pesce, a due passi dal Corno d'Oro. Anche ora, che è quasi notte, i banchi sono aperti, le lampadine a ridisegnarne le mercanzie, costantemente annaffiate per mantenerle fresche, l'acqua che tracima, corre trai piedi dei clienti e si ricongiunge al mare. Gli ultimi ritardatari aspettano alla fermata del traghetto, manciate di turisti scattano foto al fascino dell'acqua nella notte, all'incanto antico del mercato del pesce.
Due bambine, poco più di una decina d'anni, se ne vanno in giro da sole in un posto del genere a quest'ora assurda della sera. Salutano e vengono salutate con calore dai banchi del mercato. C'è chi dà loro da dire e le risposte fanno sgorgare l'ilarità generale. A passo svelto dinnanzi a noi le bimbe cominciano a cantare e tamburellare su di un vecchio cembalo melodie orientaleggianti. Oltrepassato l'ultimo banco ci ritroviamo in una zona occupata da una distesa di tavolini di bar. Alla fioca luce di qualche lampada appesa qua e là diverse persone si stanno godendo il loro momento di ristoro nella fresca aria della sera. Le due bambine si avvicinano ai tavoli e cominciano a cantare per i commensali, passando da una coppia all'altra. Avvolti dalla nenia e dallo sciabordìo delle acque osserviamo l'altra riva, dove campeggiano imponenti le masse delle moschee, illuminate nella notte, e le loro gemelle nelle acque scure del Corno.

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