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Dice che era un bell'uomo e veniva
veniva dal mare
Parlava un'altra lingua però sapeva amare
E quel giorno lui prese a mia madre
sopra un bel prato
L'ora più dolce prima di essere ammazzato
Così lei restò sola nella stanza
la stanza sul porto
con l'unico vestito
ogni giorno più corto
E benché non sapesse il nome
e neppure il paese
mi aspettò come un dono d'amore
fino dal primo mese
Compiva sedici anni quel giorno la mia mamma
le strofe di taverna
le cantò a ninna nanna
e stringendomi al petto che sapeva
sapeva di mare
giocava a far la donna
con il bimbo da fasciare
E forse fu per gioco
o forse per amore
che mi volle chiamare
come Nostro Signore
Della sua breve vita il ricordo
il ricordo più grosso
è tutto in questo nome
che io mi porto addosso
E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino
per la gente del porto mi chiamo
Gesù Bambino
E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino
per la gente del porto mi chiamo
Gesù Bambino
E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino
per la gente del porto mi chiamo
Gesù Bambino
domenica 24 febbraio 2008
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1 commento:
è tutto in questo nome
che mi porto adosso..
bolugneis c'un ci etar!
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