Tutti i giorni, 2 volte al giorno cronometricamente alle 12.15 e alle 19.15, Claire rispondeva al telefono del bar con la sua battuta “Godi Godì, Buongiorno?”. Tutti i giorni, cronometricamente, Claire riattaccava senza che nessuno rispondesse dall’altra parte. Questo dettaglio privo di particolare nota aveva la peculiare costanza di ripetersi esattamente uguale da 3 mesi. Inizialmente il padrone del locale aveva deciso di porre rimedio alla cosa rispondendo lui stesso al telefono. Con l’unico risultato di offrire un esilarante intervallo ai clienti abituali.
Il padrone rispondeva con la veemenza che la sua pancia e i suoi baffoni riuscissero a concedergli: “Godi Godi, Buongiorno?” e subito dopo si lanciava in una rocambolesca ascesa di chiasmi, ossimori e anacoluti letterari che sebbene nel singolo termine non trovassero ragione d’essere nell’insieme allegorico possedevano il sapore della massima espressione volgare. Qualcuno quella settimana si dette appuntamento al Bar per poter prendere appunti. Furono trascritte in quel occasione nuove tipologie di bestemmie; forme di insulto dialettale combinate con una retorica talmente intricata da rendere chiunque perplesso sul suo reale significato. Furono fatte svariate ipotesi sul misterioso interlocutore all’altro capo: chi sosteneva fosse un amante delusa, chi pensava a qualche concorrente del bar o magari un creditore. Alcuni sostenevano addirittura che potesse trattarsi di un affare di mafia.
In realtà nessuno riusciva a darsi una risposta sensata e le bestemmie del padrone non servirono comunque a far tacere il consueto rituale.
Ben presto la cosa divenne un abitudine per tutti.
Il telefono squillava sempre alla stessa ora come un sveglia a cui non si potesse cambiare l’orario del trillo e sempre alla stessa ora Claire rispondeva con la sua battuta che ti rinfresca la giornata “Godi Godi Buongiorno?” mentre il padrone sbuffava impotente.
Tutto questo sempre, tutto questo uguale tutti i giorni, un dettaglio da nulla.
Fino al 7 marzo.
domenica 13 gennaio 2008
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